La nascita del primo figlio
come cambia la relazione nella coppia
Con la nascita del primo figlio si verifica un passaggio da coppia a famiglia che comporta una ri-organizzazione strutturale nella relazione di coppia.
La nascita della famiglia provoca dei profondi sconvolgimenti sia negli equilibri della coppia che con le rispettive famiglie d’origine. Cambiamenti ai quali spesso i due coniugi non sono preparati e che possono generare una vera e propria crisi di coppia.
In generale quando si immagina la nascita della famiglia si tende a mettere in risalto soprattutto gli aspetti positivi che la nascita di una nuova vita comporta, trascurando spesso il senso di responsabilità, l’impegno e la fatica che ne derivano. Argomenti di cui spesso non si parla e che, al momento del passaggio, colgono impreparati i neogenitori.
Spesso l’impatto emotivo che tale cambiamento produce, in tutte le generazioni coinvolte, viene scarsamente considerato. Di conseguenza la neonata famiglia si trova a confrontarsi con i numerosi cambiamenti che questa rivoluzione provoca, solo dopo la nascita del bambino.
Da ciò scaturisce, talvolta, un senso di inadeguatezza, poiché i neogenitori, non aspettandosi una così grande rivoluzione, possono averne sottovalutato l’impegno e ritrovarsi a litigare nella ricerca di un nuovo equilibrio, il quale, nella maggior parte delle volte, non nasce spontaneamente ma è frutto di un faticoso lavoro per la ricerca di una maggiore reciprocità che passa attraverso l’accettazione di compromessi.
Infatti, soprattutto con la nascita del primo figlio si attua un passaggio importante nel ciclo di vita dei neogenitori: il nuovo ruolo di madre e di padre modifica gli equilibri individuali e di coppia e provoca un’estesa riorganizzazione nella vita quotidiana, nei ruoli familiari e nelle relazioni interne ed esterne alla coppia.
Dobbiamo considerare la nascita come un evento familiare multigenerazionale che, quindi, non riguarda solo i neogenitori.
Si tratta di un passaggio che coinvolge diverse generazioni, poiché la nascita comporta un cambiamento nella struttura della famiglia a livello trigenerazionale in quanto introduce nuovi ruoli nelle varie generazioni della famiglia. Nascono dei neogenitori ma nello stesso tempo ci saranno neononni, neo zii, neo cugini, il che comporta una riorganizzazione delle funzioni e dei ruoli che riguardano tutta la famiglia estesa.
Spesso tale radicale cambiamento non è previsto poiché i neogenitori durante la gravidanza sono piuttosto concentrati sulle emozioni positive che il passaggio alla genitorialità comporta. Di conseguenza, nel momento in cui il cambiamento viene messo a fuoco, possono insorgere numerose paure, sia per la perdita del vecchio equilibrio, che rispetto a come gestire le nuove richieste del quotidiano.
Analizziamo per gradi cosa accade nella coppia con la nascita del primo figlio e quali sono i maggiori cambiamenti che la coppia subisce, ripercorrendo il passaggio alla genitorialità che si verifica con la nascita del primo figlio:
Gravidanza e coppia
Inizialmente la notizia della gravidanza viene accolta con grande entusiasmo dai futuri genitori, specie se la nascita del primo figlio era stata programmata e desiderata, oppure se il figlio arriva dopo un lungo periodo di difficoltà nel concepimento e/o lutto dovuto ai vari tentativi falliti e/o aborti spontanei.
Nella maggioranza delle coppie i mesi della gravidanza sono vissuti come se fossero “magici”. I genitori attendono con euforia il prossimo cambiamento della vita e coinvolgono nella loro felicità i futuri nonni, zii ed il resto della famiglia d’origine.
In questa fase “ideale” la coppia si prepara ad accogliere il nascituro avendo scarsa consapevolezza di come sarà il futuro. Questo è il periodo in cui i precedenti conflitti presenti nella coppia vengono, nella maggioranza delle volte messi a tacere. In questa fase, infatti, i coniugi tendono ad avere una relazione più serena e rilassata, mentre le eventuali difficoltà del loro rapporto restano sullo sfondo.
L’euforia per l’attesa e l’immaginazione del futuro familiare possono generare delle aspettative idealizzate su come si trasformerà la vita dopo la nascita del primogenito che potranno successivamente rendere il cambiamento dopo alla nascita ancora più difficile.
Infatti, dopo la nascita del figlio i neogenitori dovranno affrontare numerose sfide. Prima tra tutte il passaggio alla maternità ed alla paternità che, poiché destruttura gli equilibri della coppia, può provocare una vera e propria crisi nella gestione del legame di coppia.
Se tale crisi sarà prontamente riconosciuta e affrontata, potrà avere effetti solo transitori sulla coppia ed agevolare l’ingresso in una nuova fase del ciclo vitale. In questo caso la crisi si risolve come un momento di passaggio verso un nuovo equilibrio, dal quale prende energia la nascita della nuova famiglia. I neogenitori scopriranno un nuovo modo di stare insieme in tre ed una nuova condivisione dello spazio e del tempo di coppia e familiare.
Nascita del primogenito
Un radicale cambiamento si verifica nel momento in cui si diventa genitori anche quando il figlio è desiderato ed atteso, poiché il nuovo nato entra prepotentemente nella vita della coppia stravolgendone in breve tempo abitudini, modalità comunicative, intimità e scambi emotivi.
La coppia, infatti, poiché perderà l’equilibrio che aveva avuto fino a quel momento, dovrà lavorare per assestarsi su uno nuovo. Questo passaggio però comporterà una entrata in crisi del rapporto come era precedentemente definito e strutturato.
Innanzitutto, con la nascita del figlio ci saranno i maggiori cambiamenti a livello quotidiano. La suddivisione dello spazio e del tempo nella gestione quotidiana della famiglia sarà riorganizzata da nuovi assetti che pian piano riusciranno ad assumere una struttura più chiara e definita.
In genere dopo la nascita i neogenitori si troveranno a vivere in un tempo accelerato, gestito dalla cura del neonato. Dovranno riorganizzare il proprio tempo ed anche lo spazio a disposizione, cambiando la maggioranza delle proprie abitudini. Inoltre, mentre si occuperanno delle prime cure del neonato, dovranno rinegoziare la loro relazione di coppia, poiché i grandi cambiamenti, emersi nella vita quotidiana, obbligano i neonati genitori a trovare tempi e modi nuovi di condividere lo spazio di coppia sia a livello pratico che affettivo ed emotivo.
Certamente ciò accade perché il rapporto tra i coniugi si modifica in diversi aspetti: cambia il trascorrere del tempo, le responsabilità condivise, la routine quotidiana, la gestione dell’intimità nella coppia, ecc.
Oltre ad un cambiamento nella coppia, la nascita del primo figlio implica un passaggio di ruolo nella vita della neomamma e del neopapà. Ognuno di loro nel passaggio a famiglia si trasforma in modo irreversibile assumendo da quel momento il nuovo e complesso ruolo di genitori. Fino a quel momento il ruolo di genitori era stato solo immaginato, con la nascita del bambino tale ruolo diventa reale e porta con sé le paure, le difficoltà ed i condizionamenti ereditati dalle proprie famiglie d’origine.
L’impatto psicologico di questo rivoluzionario cambiamento spesso viene vissuto durante il primo anno di vita del bambino al ritmo veloce, scandito dalle esigenze del bambino, in cui la coppia viene catapultata.
La vera preoccupazione insorge quando il bambino inizia a crescere ed i ritmi dei genitori si rallentano, il che avviene solitamente intorno ai due/tre anni di vita. In quel momento la paura per le sorti della relazione inizia a fare il suo ingresso, da ciò può scaturire una vera e propria ansia che qualcosa nella relazione di coppia possa essersi compromesso per sempre. Sarà questo il momento in cui la coppia inizierà a sentirsi in crisi ed a chiedere un aiuto terapeutico.
Figlio reale e ideale
A ciò si aggiunge che quando nascerà il proprio figlio, in particolare il primogenito, i genitori incontreranno il bambino reale dopo averlo fantasticato per mesi, talvolta per anni. Fino a quel momento avevano immaginato un bambino frutto del loro ideale legato alle proprie fantasie e desideri.
I genitori dovranno prepararsi a questo incontro con il bambino reale perché sarà necessario per conoscere il carattere ed il temperamento del bambino ed aiutarlo a sviluppare la sua personalità.
Qualora i genitori restassero legati alla propria fantasia ed ai propri desideri avrebbero difficoltà a vedere il bambino per come è realmente. Ciò provocherà dei gravi effetti a lungo termine poiché il bambino verrà ricoperto di aspettative e di desideri che potranno interferire con la possibilità di accogliere il proprio figlio per com’è realmente, piuttosto il bambino crescerà ricoperto di aspettative che ne condizioneranno inevitabilmente lo sviluppo delle sue reali potenzialità, capacità ed attitudini.
Riconoscere il figlio per chi è e vederlo senza filtri, legati ai propri desideri è sicuramente uno dei compiti principali dei neonati genitori.
Equilibrio familiare
Nel primo periodo la relazione stretta madre/figlio provocherà una normale esclusione del padre funzionale alla crescita ed alle prime cure del neonato.
Ad essa si aggiunge la stanchezza che, specie nei primi mesi di vita del bambino, può accentuare l’allontanamento nella coppia. Ciò si verifica soprattutto nella prima fase di assestamento, fino a quando non si raggiungerà un nuovo equilibrio familiare e di coppia. Il padre, in questa primissima fase, ha un importante ruolo di contenimento della diade madre-bambino. Un ruolo tutt’altro che marginale.
Spesso le mamme durante i percorsi di terapia di coppia rimproverano il coniuge per essere state lasciate sole nelle prime fasi di vita del bambino, identificando quel periodo come l’inizio dei problemi e della crisi di coppia. Ciò, infatti, può provocare delle fratture che talvolta si rivelano insanabili e che possono portare a successivi allontanamenti tra i coniugi. Se tale frattura non si risana, la coppia potrà arrivare, con il tempo, a separarsi.
La vicinanza del padre, sapere che è presente e pronto ad accogliere le prime difficoltà della neonata mamma, pone solide basi per un rapporto che potrà essere duraturo nel tempo, poiché la coppia sperimenta una solida coesione in un momento talvolta faticoso dal punto di vista emotivo e fisico.
Relazione di coppia dopo la nascita
Il cambiamento, dovuto alla nascita, modifica la relazione di coppia per come era stata concepita fino a quel momento, in quanto introduce un elemento in più: il figlio che occuperà il suo spazio all’interno della coppia.
La relazione a tre è sotto molti aspetti un nuovo modo di stare insieme.
Un cambiamento che coinvolge tutte le coppie, indipendentemente dalla lunghezza e dalla solidità della loro relazione. Infatti, anche le coppie con relazioni di lunga durata subiranno un disequilibrio che porterà ad una sostanziale metamorfosi.
Se la coppia è strutturalmente più fragile, perché formatasi da poco, oppure poiché si regge su un equilibrio precario, il cambiamento dovuto alla nascita del figlio porterà a sconvolgimenti ancora più evidenti che potranno essere una minaccia vera e propria nell’instaurarsi di un nuovo equilibrio a lungo termine della neonata famiglia, e ciò potrà condurre verso una successiva separazione.
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Come aiutare i figli nella separazione
Bisogna considerare che l’equilibrio familiare è sempre soggetto a cambiamenti in tutte le fasi del ciclo vitale poiché si modifica l’assetto che la famiglia assume nel tempo e nel corso della vita. Ciò avviene anche durante la crescita dei figli poiché i genitori sono chiamati a compiti sempre diversi che costituiscono una continua sfida e modificano di fatto costantemente l’assetto nella coppia.
Spesso questi cambiamenti che avvengono lungo le fasi del ciclo vitale preoccupano i genitori che si sentono impreparati ad affrontare le continue sfide che la crescita dei figli comporta.
I cambiamenti poiché destrutturano un equilibrio, fanno sempre molta paura e talvolta sono proprio queste preoccupazioni che non facilitano l‘inevitabile metamorfosi.
Si tratta invece di passaggi cosiddetti evolutivi che sono necessari per la costituzione della nuova struttura relazionale. Conoscerli ed accettarli aiuta a ritrovare in breve tempo il nuovo equilibrio.
Ciò che la coppia può fare è riconoscere di essere entrata in una nuova fase evolutiva, un nuovo passaggio di vita per essere pronta ad accogliere il cambiamento, piuttosto che lottare per mantenere in vita un vecchio equilibrio che comunque non sarebbe più funzionale.
Diventare genitori
Come detto precedentemente i confini della coppia si allargano per fare spazio al nuovo arrivato. Di conseguenza le attenzioni che prima passavano da un membro all’altro della coppia iniziano invece a dirigersi da ciascun genitore al figlio, il quale cattura tutte le attenzioni dei neogenitori.
Tale rottura dell’equilibrio è necessaria per poter fare spazio ad un modo nuovo, più funzionale e più equilibrato, di stare insieme in tre.
Questo cambiamento può far sorgere la paura di sentirsi trascurati, fino ad un vero e proprio senso di abbandono che può ostacolare l’instaurarsi del nuovo equilibrio.
In una coppia matura e pronta al ruolo di genitori, ciascuno dei coniugi accetterà questo cambiamento nella direzione della cura e delle attenzioni verso il bambino. Lo vivrà in prima persona, oltre a vederlo rispecchiato nel proprio compagno. Egli cercherà, quando la crescita del bambino lo permetterà, di recuperare il tempo della coppia, che sarà inevitabilmente trasformato.
Il nuovo ruolo di genitori avrà cambiato ciascun componente della coppia in modo irreversibile poiché diventare genitori implica fare un passo indietro per permettere al proprio figlio di avere la priorità, in quanto un bambino, specie nei primi anni di vita, richiede tempo ed attenzioni continue che lasciano poco spazio ad altro.
Responsabilità genitoriale
Essere genitori significa avere grandi responsabilità che dovranno essere condivise per permettere una crescita più equilibrata del bambino ed una minore stanchezza dei genitori. Più le responsabilità della famiglia saranno condivise e maggiore sarà l’equilibrio che la coppia riuscirà ad avere.
Le prime fasi di vita del bambino sono importantissime per porre solide basi di condivisione che accompagneranno la crescita del figlio negli anni.
Spesso i primi conflitti nella coppia nascono proprio dalla difficoltà nella divisione dei compiti familiari, anche quelli legati al quotidiano che inevitabilmente si raddoppiano e si triplicano. La collaborazione in questi casi fa da subito la differenza, proprio perché spinge velocemente verso un nuovo equilibrio funzionale alla nuova organizzazione della famiglia.
Condividere la responsabilità genitoriale apre lo spazio al nuovo ruolo di genitori più equilibrato e complice, quindi ad un nuovo modo, certamente più funzionale, di essere coppia.
Le coppie che condividono le responsabilità e lavorano per trovare una modalità comune di gestire i figli avranno nel futuro una maggiore soddisfazione familiare, poiché sentiranno di essere cresciuti insieme in questo complicato ruolo di diventare genitori.
Modelli genitoriali
La coppia ,alle prese con il proprio ruolo di genitori, si misura con un nuovo assetto della vita in cui entreranno in gioco modelli di riferimento provenienti dalle rispettive famiglie d’origine, che influenzerà la visione della genitorialità.
Infatti, ognuno svolge il proprio ruolo di genitore affidandosi a dei modelli che nel corso della vita avrà interiorizzato. In maniera a volte inconsapevole, altre cosciente. Ciascuno tenderà a fare la madre o il padre prendendo come modello di riferimento il proprio padre o la propria madre, oppure decidendo consapevolmente di essere diversi proprio perché il modello genitoriale della propria famiglia d’origine è stato messo in discussione.
Talvolta tale diversa provenienza dei modelli familiari può portare a conflitti nella coppia verso quali stili relazionali ed educativi sia più opportuno seguire. Certamente riuscire a creare un proprio stile genitoriale aiuterà la coppia dei neogenitori a costruire solide fondamenta sul dare la propria identità alla famiglia.
se sei interessato ad approfondire la trasmissione dei modelli familiari nelle generazioni:
Relazioni familiari e condizionamento psicologico
Sarà a questo punto che i neonati genitori dovranno trovare il proprio modello genitoriale che deve essere condiviso. Già nei primi anni di vita del bambino dovranno trovarsi d’accordo sugli stili educativi e la trasmissione dei valori. Qualora ciò non avvenga è facile che si troveranno ad affrontare una successiva crisi, quando il bambino crescendo svilupperà dei comportamenti inadeguati e difficili da gestire che metteranno in crisi il loro poco condiviso modello educativo.
Riuscire a trovare sempre l’accordo su come affrontare le sfide genitoriali sulla crescita dei figli è necessario per garantire un equilibrio ai figli e una tranquillità a tutta la famiglia.
Certamente prepararsi alla futura nascita significa saper accogliere il cambiamento con tutte le difficoltà che genera. Essere pronti con flessibilità a cambiare abitudini, aspettative e talvolta anche modo di pensare, per poter agevolare l’inevitabile metamorfosi che l’ingresso nella genitorialità inevitabilmente comporta.
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Sono una psicologa e psicoterapeuta, specializzata in psicoterapia della famiglia, psicodiagnostica clinica, psicologia giuridica e psicopatologia forense, sono iscritta all’ Albo dei CTU presso i Tribunale Civile, Penale e dei Minorenni di Roma.
Per molti anni ho lavorato nel recupero dei tossicodipendenti e delle loro famiglie, mi sono occupata, come psicoterapeuta familiare, di minori vittime di maltrattamento ed abuso ed ho lavorato nel carcere di Rebibbia, Rieti, Regina Coeli, Velletri dove conducevo gruppi terapeutici con i detenuti e colloqui di ingresso nelle comunità terapeutiche.
Attualmente lavoro privatamente presso il mio studio e mi occupo di psicoterapia individuale, familiare e di coppia su svariate tipologie di sintomi che spaziano dai disturbi d’ansia, disturbi del comportamento alimentare, dipendenze, problemi comportamenti ed emotivi di bambini e adolescenti, separazione coniugale e affidamento dei figli, problematiche di coppia ecc. e svolgo perizie e consulenze tecniche di parte, supervisioni a colleghi psicoterapeuti e sono docente presso Formazione Continua Psicologia.
Per approfondire le mie esperienze professionali: https://www.percorsifamiliari.it/dr-ssa-aurora-rossi-chi-sono/