Il Genogramma Familiare
Il genogramma è uno strumento grafico che ci permette di risalire al carattere di una persona ed analizzare l’origine di alcuni disagi o difficoltà relazionali partendo dalla analisi delle storie familiari.
Il genogramma ci aiuta a ricostruire l’evoluzione storica della famiglia nel tempo, connettendo tra loro gli eventi significativi.
Attraverso l’analisi della struttura grafica della famiglia si possono fare ipotesi sui problemi psicologici e relazionali più probabili, analizzando i ruoli, le relazioni, la costellazione dei fratelli, i miti ed i riti familiari ed osservando la configurazione della famiglia.
Nello specifico bisogna considerare:
- la storia della famiglia
- la tipologia dei legami emotivi ed affettivi
- le abitudini trasmesse nelle generazioni
- il contesto in cui la famiglia vive
- i riti ed i miti familiari
- la trasmissione dei valori di appartenenza
- la posizione dei membri della famiglia nella genealogia familiare
Lo studio del genogramma mette in primo piano la ciclicità con cui i modelli familiari si trasmettono nel tempo. Infatti, ogni membro della famiglia tende a ripetere gli stessi comportamenti appresi nella propria famiglia d’origine, i quali, se non vengono messi in discussione e modificati, tendono ad intensificarsi nelle successive generazioni.
Murray Bowen e l’origine del Genogramma
Il fondatore del genogramma è Murray Bowen, psichiatra e psicanalista americano che negli anni 70 iniziò ad applicare “la teoria dei sistemi” alle famiglie. Egli riuscì a spiegare alcuni importanti sintomi che osservava nei suoi pazienti ed iniziò a strutturare la teoria della trasmissione trigenerazionale dei modelli familiari e del triangolo familiare.
Per le sue originali teorizzazioni e per la loro applicazione, Bowen venne considerato uno dei fondatori della psicoterapia familiare, come egli stesso iniziò a definirla, e del modello sistemico-relazionale. Fu colui che formulò ed ideò per primo il concetto di genogramma e ne fece un fondamento del suo modello di intervento sulle famiglie.
Egli nel 1979 scrisse il libro: “Dalla famiglia all’individuo”, riconosciuto come un testo base sullo studio dei sistemi familiari a livello trigenerazionale. In questo libro, un classico sulla psicoterapia familiare, Bowen scrisse: “nell’arco di soli 150-200 anni un individuo è il discendente di 64-128 famiglie, ciascuna delle quali gli ha dato un contributo”.
Egli osservò che tornando indietro nelle storie delle famiglie era possibile risalire alla comparsa della patologia e scoprire come si era cristallizzata nel tempo.
Le sue teorizzazioni diedero vita al modello sistemico-relazionale in cui la famiglia iniziò ad essere considerata come un sistema complesso ed interdipendente in cui ciascun componente svolge la sua azione per mantenere in equilibrio il sistema. I componenti della famiglia interagiscono tra loro e con l’ambiente esterno in un equilibrio che è sempre variabile ed in evoluzione. All’interno di ciascuna famiglia ogni individuo ha una specifica funzione ed un ruolo che lo caratterizza.
Successivamente le teorizzazioni di Bowen furono riprese da Monica McGoldrick, che sistematizzò in forma schematica il genogramma. La McGoldrick nel 1985 insieme con Gerson scrisse la prima edizione del libro: “Genogram in family assesment”, considerato uno dei testi base del genogramma. Più volte ripubblicato ed ampliato, fino all’ultima edizione del 2008 con il titolo: “Genograms: assesment and intervention”.
Nell’ultima stesura del libro la McGoldrick aggiunse ulteriori simboli, tenendo conto del cambiamento della realtà sociale verificatasi nella famiglia. Identificò dei simboli per definire le famiglie separate e ricostituite ma anche le coppie di fatto o le coppie omosessuali con figli in adozione.
Ambiti di intervento del genogramma familiare
Il genogramma può essere utilizzato con le famiglie, con le coppie oppure con la singola persona. Si tratta di uno strumento sia diagnostico che terapeutico utilizzato per la sua capacità di leggere le relazioni, gli stili di comunicazione, i miti ed i riti che attraversano generazioni di famiglie.
Può essere utilizzato con l’individuo per analizzare:
- tipo di relazioni che intercorrono tra i componenti della famiglia
- gli eventi importanti che si verificano nella famiglia
- la capacità della famiglia di adattarsi ai cambiamenti
- i modelli familiari che si ripetono
Costruzione grafica del genogramma
Si tratta di un diagramma in cui vengono inserite tutte le informazioni che riguardano l’intera famiglia per tre generazioni, anche cinque in alcuni casi.
Vengono visualizzate tre tipi di informazioni importanti:
- Informazioni demografiche: relative al numero dei componenti, inseriti per ordine di anzianità, genere sessuale, età, se sono coniugati, se hanno figli, se ci sono stati aborti, se ci sono persone defunte, etc.
- Informazioni funzionali: tipologia dei legami affettivi, stili di attaccamento, eventuali separazioni o divorzi.
- Eventi critici: eventi importanti che generano cambiamenti e che possono avere provocato discontinuità o crisi nella vita delle persone.
La spina dorsale del genogramma è rappresentata dalla descrizione grafica che evidenzia come tutti i membri della famiglia siano:
- biologicamente
- legalmente
- emotivamente
in relazione tra loro e tra una generazione e l’altra.
In questa mappa vengono rappresentate graficamente tutti i componenti con dei simboli e tutte le tipologie di relazioni con delle linee.
Ciascun membro della famiglia è rappresentato con un cerchio o un quadrato a seconda del genere. Nello specifico le donne con un cerchio e gli uomini con un quadrato. Le persone sono unite da linee, al di sotto si disegnano i figli ed al di sopra le famiglie d’origine.
I legami relazionali nel genogramma
I vari componenti della famiglia, disegnati con dei simboli, sono legati tra loro da linee che rappresentano il tipo di relazione biologica e legale che hanno.
- Matrimonio: un uomo ed una donna sposati sono rappresentati con una linea
- Separazione e riconciliazione dopo la separazione: la linea può essere interrotta da una sbarra in caso di separazione e da una X in caso di riconciliazione dopo la separazione. Lungo la linea viene indicato con la M; matrimonio la data in cui si sono sposati
- Divorzio e riconciliazione dopo il divorzio: in questi casi si indicano due linee parallele nel divorzio, barrate in caso di riconciliazione dopo il divorzio
Ci sono dei simboli per indicare:
- Relazione affettiva: si disegna con una linea tratteggiata, come può essere per esempio un fidanzamento
- Convivenza: si disegna come una linea tratteggiata con al centro un simbolo.
- Relazione clandestina: Indicata con una linea tratteggiata ed al centro il simbolo che indica il segreto.
- Coppie di fatto: per le coppie che hanno una storia d’amore o convivono si disegna una linea tratteggiata al di sopra della linea dritta. La data importante da scrivere è quella in cui si sono incontrati o quando hanno iniziato a convivere.
Se la coppia ha avuto figli i loro simboli sono collegati alla linea della coppia e scritti al di sotto di essa. In caso di figli adottati o in affidamento si utilizza una linea tratteggiata.
Ci sono altri simboli che indicano delle malattie fisiche, mentali o abuso di sostanze, etc.
Simbologia dei legami familiari nel genogramma
L’analisi delle relazioni è uno degli aspetti più importanti del genogramma. Per ricavare la tipologia delle relazioni si fa riferimento al racconto dei singoli membri ed alla osservazione diretta della relazione. Vengono utilizzate diverse tipologie di linee per indicare il tipo di relazione tra i vari membri della famiglia.
Le informazioni raccolte vengono ordinate dando un ordine di priorità e tenendo in considerazione:
- Sintomi ripetitivi
- pattern relazionali e funzionali ripetitivi che sembrano attraversare la famiglia e le generazioni
- Triangoli ripetitivi, coalizioni, relazioni interrotte, conflitti
- Coincidenze di date: morti o anniversari della morte che coincidono con la comparsa di qualche sintomo
- L’impatto del cambiamento e della prematura transizione nel ciclo di vita in occasioni di nascite, matrimoni, morti, cambiamenti di funzionamento e di relazioni che corrispondono con eventi critici della famiglia
Bisogna osservare la capacità di adattamento o la rigidità nel far fronte alle transizioni.
La capacità di adattamento, in particolare dopo delle perdite o degli eventi critici è cruciale per osservare la capacità di affrontare le crisi
Interpretazione del genogramma
Una volta compilato il genogramma è necessario interpretare le informazioni raccolte e per fare ciò bisogna osservare:
La composizione familiare: come è composta la famiglia: se c’è un intatto nucleo familiare, un solo genitore, una famiglia ricostituita, una famiglia con tre generazioni che convivono oppure una convivenza che include altri membri della famiglia
La costellazione dei fratelli: le differenze tra fratelli; quali: l’ordine di nascita, le circostanze legate alla nascita, la situazione della famiglia nel momento della nascita, la posizione tra i fratelli, la vicinanza di età, il genere sessuale. Alcune di queste situazioni giocano un ruolo importante nella vita adulta. Per esempio, nelle coppie si può riprodurre la stessa dinamica relazionale che si aveva nella famiglia d’origine, come le stesse rivalità e gelosie, proprio perché la relazione tra fratelli rappresenta la prima forma di relazione.
Il ciclo vitale della famiglia: possiamo individuare gli eventi critici che hanno influito sulla struttura della famiglia, ovvero i passaggi del ciclo vitale che non si sono conclusi con successo ed hanno quindi determinato un equilibrio non funzionale. Ad ogni passaggio evolutivo la famiglia può modificare il proprio assetto relazionale. Fanno parte del ciclo vitale: i matrimoni, le nascite, le reazioni agli svincoli, il cambiamento degli equilibri provocati dai lutti, dal pensionamento.
Il funzionamento del sistema familiare: alcuni comportamenti familiari tendono a ripetersi da una generazione all’altra. Riconoscere alcuni di questi comportamenti ripetitivi ci dà indicazioni sul funzionamento della famiglia a livello relazionale e strutturale. Spesso i problemi presenti nella famiglia si erano già evidenziati nelle precedenti generazioni. Numerosi comportamenti sintomatici come l’alcoolismo, l’incesto, alcuni sintomi psichici, talvolta anche la violenza o il suicidio si ripetono nelle famiglie di generazione in generazione. Anche i comportamenti relazionali; quali la chiusura, la distanza affettiva e/o emotiva, il conflitto, spesso possono ripetersi attraverso le generazioni e tendono ad intensificarsi da una generazione all’altra.
Triangolazioni familiari. Nelle formulazioni di Bowen il triangolo prevede una relazione diadica tra due persone che inglobano, ovvero triangolano una terza nella loro relazione. Ciò generalmente serve per ridurre la tensione nella diade principale. Il comportamento di un membro del triangolo è funzionale al comportamento degli altri due. Tre persone in relazione non indicano che c’è una triangolazione, affinché ci sia è necessario un funzionamento di interdipendenza tra le tre persone. Nel triangolo relazionale, infatti, la funzionalità di una diade è legata all’influenza delle altre due. I movimenti emotivi nei triangoli si compiono in modo automatico, prevedibile e ripetitivo. Nelle triangolazioni vere e proprie il figlio viene inserito all’interno del conflitto coniugale, come accade nelle separazioni o divorzi, in questi casi la funzione del figlio è di placare il conflitto o di mediare tra i genitori o ancora di essere il focalizzatore del conflitto, come accade nelle coppie molto conflittuali. I modelli relazionali che si strutturano con i triangoli tenderanno a ripetersi attraverso le generazioni.
Equilibrio e disequilibrio della famiglia. L’equilibrio ed il disequilibrio della famiglia descrivono l’intero funzionamento del sistema familiare e danno indicazioni su come la famiglia reagisce allo stress. In un buon bilanciamento familiare alcune caratteristiche ne equilibrano altre. Osservando il genogramma è possibile evidenziare i contrasti e le idiosincrasie nel funzionamento, che aiutano a valutare come il sistema funzioni nel suo complesso. Uno degli elementi per valutare il bilanciamento del sistema è la capacità di resilienza che può essere una risorsa importante in grado di trasformare gli eventi negativi in positivo. A volte i traumi vengono trasformati in occasioni di crescita e di successo nella vita. Osservare la capacità di resilienza fornisce delle informazioni fondamentali sulla modalità di funzionamento della famiglia e sulla capacità di adattamento, di reazione agli eventi e di flessibilità ai cambiamenti.
Miti e riti familiari, informazioni mancanti e discrepanti: si tratta di elementi importanti nel genogramma, in cui si celano dei significati emotivi che possono dare risposta ad alcuni interrogativi e zone d’ombra che si riscontrano nella stesura del genogramma.
– Miti familiari. Nei racconti delle famiglie il mito può avere lo scopo di validare dei comportamenti di difesa e di protezione. In particolare, il mito nelle famiglie si sviluppa intorno ai problemi non risolti che riguardano: perdite, separazioni, abbandoni ed in questi casi le trame funzionano da riparazione. Il mito familiare è composto da una serie di credenze, abbastanza integrate e condivise dai membri della famiglia che riguardano ciascuno di essi e le loro posizioni reciproche nella famiglia. Tali credenze non vengono contestate da nessuna persona della famiglia, nonostante le distorsioni della realtà che presentano. Alla base delle attribuzioni di significato ci sono delle questioni emotive. Il mito una volta strutturato tende a ripetersi nelle generazioni, possono subentrare delle modifiche rispetto ai ruoli assegnati a determinati membri della famiglia che passano a qualche altro componente con un leggero cambiamento nella trama mitica familiare.
– Riti familiari. Sono una serie di atti e di comportamenti strettamente codificati che si ripetono nel tempo ai quali partecipa una parte della famiglia. Hanno il compito di trasmettere i valori, le attitudini, le modalità di comportamento verso delle situazioni specifiche. Attraverso il rito si perpetua il mito familiare. I riti familiari sono comunque influenzati dalle convenzioni e dai valori dell’ambiente sociale e, nello stesso tempo, trasmettono all’esterno le credenze della famiglia. Attraverso il rito vengono trasmessi una serie di valori familiari rispetto a particolari atteggiamenti ed emozioni. Fanno parte dei riti familiari: le ricorrenze, le tradizioni e le interazioni. Essi spiegano come vengono gestite le relazioni nella famiglia.
– Segreti. Il segreto consiste in un’informazione non trasmessa direttamente che ci si sforza volontariamente e coscientemente di nascondere agli altri. Viene riconosciuto poiché si forma una zona d’ombra nella trama familiare, costituita da date, conoscenze e ricordi comuni. I membri della famiglia possono esserne a conoscenza e sono legati da un divieto non espresso di fare luce su determinati fatti.
– Informazioni discrepanti. Quando i membri della famiglia forniscono informazioni discrepanti su alcuni eventi famigliari oppure su alcune persone della famiglia. In tali situazioni può esserci stata una ricostruzione su eventi o persone, oppure può nascondersi un mito familiare.
Il genogramma si può concludere con una seduta di restituzione in cui si evidenziano gli elementi salienti del racconto, collegando gli aspetti importanti. Dovranno essere evidenziati: i passaggi di ciclo vitale, gli eventi critici, gli aspetti emotivi legati ai miti ed ai riti familiari, i modelli e gli stili di funzionamento, ecc., in cui si evidenzia un disequilibrio, uno stallo un cambiamento del percorso di vita. Bisogna fornire solo gli elementi utili che la persona è in grado di accogliere e lasciare uno spiraglio che apra nuove possibilità e prospettive per il futuro.
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Bibliografia:
- AA.VV. “Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali: DSM 5” American Psychiatric Association. Raffaello Cortina Editore. Milano.
- Andolfi M. (2000) “Tre generazioni in terapia: un modello evolutivo di terapia familiare”. In Gruppi n°2. Franco Angeli Editore. Milano.
- Andolfi M., Angelo C. (1987) “Tempo e mito nella psicoterapia familiare”. Bollati Boringhieri, Torino.
- Bowen M. (1979) “Dalla famiglia all’individuo”, a cura di Andolfi M., De Nichilo M., Astrolabio, Roma.
- McGoldrick M., Gerson R. (1985). “Genogram in family assessment”. Norton and Company. London.
- McGoldrick M., Gerson R., Petry S. (2008) “Genograms: assessment and intervention”. Norton and Company. London.
- Montagano S., Pazzagli A. (2000) “Il genogramma: teatro di alchimie familiari”. Franco Angeli. Milano
- Scabini E., Cirillo V., (2000) “Il famigliare: legami, simboli e transizioni”. Raffaello Cortina Editore. Milano.
- Sorrentino A. M. (2008). “Il genogramma come strumento grafico per ipotizzare il funzionamento mentale del paziente”. In terapia familiare n° 88, Franco Angeli Editore, Milano.
- Toman Walter (2011) “Costellazione familiare. Dalla posizione di nascita, la personalità e i comportamenti sociali dell’individuo” Red Edizioni, Milano.
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Sono una psicologa e psicoterapeuta, specializzata in psicoterapia della famiglia, psicodiagnostica clinica, psicologia giuridica e psicopatologia forense, sono iscritta all’ Albo dei CTU presso i Tribunale Civile, Penale e dei Minorenni di Roma.
Per molti anni ho lavorato nel recupero dei tossicodipendenti e delle loro famiglie, mi sono occupata, come psicoterapeuta familiare, di minori vittime di maltrattamento ed abuso ed ho lavorato nel carcere di Rebibbia, Rieti, Regina Coeli, Velletri dove conducevo gruppi terapeutici con i detenuti e colloqui di ingresso nelle comunità terapeutiche.
Attualmente lavoro privatamente presso il mio studio e mi occupo di psicoterapia individuale, familiare e di coppia su svariate tipologie di sintomi che spaziano dai disturbi d’ansia, disturbi del comportamento alimentare, dipendenze, problemi comportamenti ed emotivi di bambini e adolescenti, separazione coniugale e affidamento dei figli, problematiche di coppia ecc. e svolgo perizie e consulenze tecniche di parte, supervisioni a colleghi psicoterapeuti e sono docente presso Formazione Continua Psicologia.
Per approfondire le mie esperienze professionali: https://www.percorsifamiliari.it/dr-ssa-aurora-rossi-chi-sono/
3 pensieri su “Genogramma familiare”
Molto interessante la parte riguardante la molteplicita´ delle relazioni familiari e delle forme che assumono. Anche io trovo molto utile l` utilizzo del genogramma e delle costellazioni familiari nella pratica clinica.
Grazie Elena, la complessità delle relazioni familiari sono alla base delle più importanti scelte della vita ed agiscono nell’ombra condizionandone il percorso. Il genogramma familiare è uno strumento potentissimo per svelare anche le trame più nascoste.